Sfornioi Nord (Via Normale)

SFORNIOI NORD 2410 M.

SfornioiNSalita non troppo faticosa, divertente e di soddisfazione alla piu' facile delle tre cime degli Sfornioi. Punto di partenza è il Passo Cibiana (1536 m.) che raggiungiamo dalla nostra base in Val di Fassa salendo prima al Passo Fedaia per poi calare in direzione di Rocca Pietore (SP 641); raggiunta Selva di Cadore proseguiamo per il Passo Staulanza (SP 251) fino a giungere a Forno di Zoldo, dove imbocchiamo la stretta e tortuosa SP237 che ci conduce a destinazione. Parcheggiamo (a pagamento) nel piazzale dove sono presenti le indicazioni e la biglietteria per la salita al Museo delle Nuvole di Messner, sul monte Rite. Noi invece attraversiamo la strada e imbocchiamo lo stradello sterrato seguendo le indicazioni CAI 483 AV3 per Forcella Bella. Dopo un breve tratto in discesa dove incontriamo varie baite (Malga Deona), svoltiamo a sx ad un primo bivio (Tabia' Deona), continuando su ampio stradello, sino ad un secondo bivio, dove abbandoniamo lo stradello scartando a dx su sentiero 483. Saliamo nel bosco, superiamo la Casera di Copada Alta sino a giungere in una piccola radura (1870 m.) dove incontriamo un altro bivio: a dx prosegue il CAI 485, a sx il CAI 483 diretto a Forcella Bella mentre noi andiamo dritti (sempre CAI 485) seguendo le indicazioni per la Forcella Ciavazole (1994 m.). Si entra nuovamente nel bosco per poi uscirne e risalire il valloncello di rocce e mughi che scende dalla forcella; una volta raggiuntala abbandoniamo il CAI 485 (che continua valicando la forcella stessa per calare in direzione del rifugio Bosconero) per  seguire una evidente traccia sulla sx (non segnata) che con ripide serpentine, inizialmente tra ghiaie e mughi e sul finire lungo una cresta tondeggiante, ci conduce alla Croce di Bortolo, notevole punto panoramico. Proseguiamo sulla sx, sempre su traccia evidente (ometti e bolli rossi)  che si sviluppa su bancate di ghiaie diretta ai piedi del versante Nord della nostra cima. Incontriamo un breve tratto roccioso (I) leggermente esposto con il quale raggiungiamo la cengia superiore, che si sviluppa alla base delle rocce e proseguiamo sulla sx (sempre bolli e ometti). Doppiamo uno spigolo oltre il quale la traccia perde leggermente quota: prima dell'aggiramento sulla dx due ometti segnano la deviazione per la nostra cima ma per il momento noi continuiamo dritti per raggiungere la vicina Forcella dei Due Gendarmi, situata tra la cima Sfornioi di Mezzo e Nord. La digressione merita in quanto consente di ammirare le caratteristiche forme dei pinnacoli detti appunto i Gendarmi (o Pupi). Dalla forcella si nota il proseguimento della traccia (ometti e tacche rosse) per la salita allo Sfornioi di Mezzo (passaggio di III°). Dopo le foto di rito troniamo sui nostri passi fino alla deviazione per la vetta gia' incontrata: doppiamo uno spigolo per entrare subito in uno stretto canalino caratterizzato all'uscita da un masso incastrato che rappresenta l'unico tratto un poco piu' impegnativo (II- piu' facile se affrontato sul lato sx). Superato l'ostacolo ci troviamo su una terrazza di ghiaie dalla quale proseguiamo sulla dx lungo una facile cengia (ometti) fino ad una successiva spalla: qui sulla sx alcuni ometti indicano un collegamento piu' diretto alla Forcella dei Due Gendarmi, mentre la normale prosegue sulla dx, per un franoso canalino (I) che prima del suo termine lasciamo per seguire sulla dx una breve cengetta (un poco esposta) e quindi vincere un secondo canalino all'uscita del quale siamo sulla panoramica vetta. La discesa avviene per la via di salita. Noi abbiamo deciso di fare una piccola variante: ritornati alla radura a quota 1870 m. abbiamo seguito per un breve tratto sulla sx il CAI 485 fino a quando una traccia tra i mughi (sulla dx) si stacca conducendoci ai ruderi di un ricovero di pastori. Da qui, con l'aiuto fondamentale del gps (nessuna traccia) ci siamo abbassati sulla sx prima su terreno ripido e mughi e poi per bosco. Abbiamo di fatto aggirato in senso orario le pendici dello Spiz de Copada per poi intercettare in basso uno stradello forestale che ci ha ricondotti in localita' Tabia' Deona. La variante seguita, senza un gps e una traccia, non è consigliabile.

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