Monte Mirandola per cresta NE (da Gorfigliano)

MIRANDOLA 1566 M.

Mirandola

itinerario di discreto impegno e fuori dai sentieri CAI che consente di ammirare il selvaggio versante Nord del Pisanino. Punto di partenza è il paese di Gorfigliano (685 m. - LU); lo raggiungiamo da Lucca seguendo la SP 20 in direzione di Borgo a Mozzano - Barga e proseguendo lungo la statale della Garfagnana fino a Piazza al Serchio dove imbocchiamo la SP51 fino a Gramolazzo, costeggiamo il lungo lago e svoltiamo a sx seguendo le indicazioni per Gorfigliano fino a giungere a destinazione. Lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio in via della Maesta' e ci incamminiamo lungo l'asfalto superando un primo incrocio con via Vittorio Emanuele ed imboccando via del Solchetto. L'asfalto lascia il posto allo sterrato e dopo un tornante incrociamo un secondo stradello nel bosco: scartiamo sulla dx ed iniziamo a trovare vari bolli rossi. In moderata pendenza raggiungiamo una spalla panoramica e sempre seguendo i bolli traversiamo ancora pochi metri verso dx per poi scartare a sx ed iniziare a salire con piu' decisione all'interno del bosco toccando una prima quota dalla quale gia' avvistiamo la piatta cima prativa del Monte Calamaio. Perdiamo un po' di dislivello per poi affrontare l'ultimo breve tratto sul pendio brullo che precede la vetta dalla quale possiamo vedere lo sviluppo della cresta della Mirandola che andremo a percorrere (1041 m. - ometto di sassi con palo in legno). Proseguiamo adesso calando in direzione SW (bolli assenti traccia visibile ma talvolta infrascata) puntando a raggiungere la Sella del Calamaio (1005 m.) ; sulla dx notiamo una traccia dalla quale faremo ritorno che risale dalla localita' Pianellaccio. Proseguiamo dritti sul boscoso crinale, aggirando sulla dx una prima quota (1156 m. - traccia labile) per poi riprendere il filo; usciamo per un breve tratto ripido all'aperto per poi rientrare nel bosco e iniziare la parte piu' erta dell'ascesa. Avanziamo rimanendo un poco a dx del filo di cresta, senza allontanarsene troppo, aiutandosi con gli alberi per la progressione, non difficile ma molto ripida. Nella parte alta il terreno si fa piu' roccioso e con qualche facile tratto di I tocchiamo la punta quotata 1442 m.; adesso la cresta è aperta e molto bella. Scendiamo dalla quota 1442 m. seguendo il filo qui abbastanza esposto, stretto ma facile, affrontiamo qualche modesto sali-scendi fino all'ultimo ripido tratto (un po' esposto - qualche facile tratto di I) con il quale raggiungiamo la panoramica vetta. Iniziamo la discesa (nessuna traccia) sul versante W su pendio piuttosto ripido di paleo e qualche roccetta, scegliendo al meglio il percorso, tenendoci orientativamente sulla dx, puntando ad una spalla erbosa meno ripida dalla quale traversiamo verso sx, seguiamo un breve canalino di paleo oltre il quale la pendenza diminuisce. Continuiamo la discesa tenendoci a dx delle ghiaie e puntando ai visibili ruderi pastorali (1324 m. circa). Piu' in basso inizia una serie di ometti (probabilmente degli speleo per raggiungere i vari ingressi, numerosi in questa zona) ed una vaga traccia che seguiamo fino ai ruderi stessi. La traccia prosegue sulla sx di questi, entrando nel bosco, dove gli ometti aumentano e troviamo qualche segnavia speleo a forma di pipistrello. Arrivati sul margine di una profonda conca con alberi caduti, la aggiriamo sulla sx per poi abbandonare la linea di ometti speleo (che proseguono sulla sx) per scartare sulla dx, risalendo un breve pendio fino a portarci poco sotto al filo di un crinalino roccioso. Iniziamo a scendere paralleli a tale crinalino, direzione NE, mirando a raggiungere (aiutati dal gps) lo stradello sterrato in localita' Pianellaccio. Raggiunto lo stradello proseguiamo sulla dx fino (quota 950 m.) a notare una traccia che si stacca sulla dx  e rientra nel bosco seguendo la quale risaliamo alla Sella del Calamaio. Adesso proseguiamo a sx seguendo una buona traccia che risale il crinalino che all'all'andata avevamo aggirato; la discesa a Gorfigliano, in questo tratto finale è piuttosto confusa e infrascata, benchè su tracce quasi sempre visibili ma spesso multiple;molto  utile quindi il gps. Mettiamo infine piede su un buon stradello sterrato che corre parallelo ad un corso d'acqua e che piu' in basso diventa asfaltato (via del Cerretolo). Incrociamo via Quiceto e la imbocchiamo sulla sx per poi svoltare a dx in via della Maesta' e tornare cosi' all'auto. 

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