Mont'Alto per cresta S e Sullioni per cresta SE (Anello da Volegno)

MONT'ALTO 913 M. - SULLIONI 1002 M.

MontaltoCrestaSudItinerario di medio impegno, ma con alcuni tratti su terreno delicato, che richiede l'uso del gps se non si è buoni conoscitori della zona. Partiamo dal paese di Volegno (447 m. - LU) che raggiungiamo in auto, percorrendo l'A12 fino all'uscita Versilia; da qui seguiamo le indicazioni per Seravezza e proseguiamo sulla SP9 e poi SP42 fino a Pontestazzemese dove lasciamo la SP42 imboccando via Cardoso ed arriviamo al paese di Cardoso: all'altezza della chiesa svoltiamo a sx seguendo le indicazioni per Volegno che raggiungiamo dopo vari tornanti. Parcheggiamo presso uno slargo della strada nei pressi dell'inizio di via Vittorio Veneto e ci incamminiamo lungo lo stradello a sx (via Vittorio Veneto), superiamo la chiesa ed il monumeto ai caduti e proseguiamo fino a scartare a dx in salita lungo un'altro vicoletto inizialmente gradinato. Usciamo quindi dall'abitato e lo stradello diventa una mulattiera (primi segnavia SAV); superiamo una vecchia cava in localita' Grotte Bianche (tavolo e panche di legno) e successivamente un'altro taglio di cava (Cava Fredda). Il sentiero SAV adesso inizia a traversare a sx in direzione della parete del Mont'Alto; traversiamo la parte bassa di un primo ravaneto e successivamente un secondo, piu' grande, poco sotto la cava del Gabbro. Con un'ultimo tratto in salita arriviamo alle cave situate sul filo della cresta sud. Abbandonato il sentiero SAV iniziamo a risalire il crinale, aggirando a sx il primo taglio di cava (traccia vaga e qualche bollo rosso) giungendo ad un'altra cava piu' in alto (cava Luchera). Qui si potrebbe proseguire seguendo direttamente sulle rocce alla dx del taglio di cava, oppure, come abbiamo fatto noi, proseguire sulla sx, superare alcuni edifici di servizio, fino a quando i bolli rossi ci conducono ai piedi di un erto diedro attrezzato con una poco rassicurante corda. Noi abbiamo continuato a traversare ulteriormente a sx arrivando ad un'altra cava (cava Messette) ed iniziato a risalire a vista il ripido pendio di erba e rocce tra due tagli di cava, deviando in alto verso dx fino a ritrovare i bolli rossi a monte del diedro con corda. Adesso in breve recuperiamo il filo roccioso (facile) ed arriviamo in vista di un primo risalto arcigno; ci portiamo ai piedi del risalto e ci spostiamo verso sx (traccia di animali) per poi salire su terreno ripido alla base di una canalino che obliqua a dx e che rappresenta il punto debole del risalto (I+ all'uscita). Raggiungiamo il punto piu' alto lungo una breve crestina rocciosa aerea. Scendiamo con attenzione (ripido ed infido) ad una sella ai piedi di un secondo risalto, l'ultimo prima della vetta del Mont'Alto: lo aggiriamo sulla sx su cengetta erbosa, doppiamo uno spigolo roccioso e traversiamo verso sx fino a completare l'aggiramento e tornare sul filo. Qui giunti risaliamo le ultime facili roccette e siamo sulla panoramica vetta del Mont'Alto. Iniziamo a scendere lungo la normale, prima su pendio erboso e poi su roccette ripide (I) e terreno un po' infido, calando fino ad una selletta alla base di un risalto roccioso. Qui la traccia (qualche segno blu) prosegue sulla sx  fino a raggiungere un poggio erboso (852 m.) sul crinale che si collega al Sullioni. Seguiamo una traccia sulla dx che segue il crinale facile e boscoso per poi deviare sulla sx e con breve discesa arrivare ad alcuni ruderi (casa Simi) dove intercettiamo la traccia che sale da Retignano e che assecondiamo a dx giungendo ad un intaglio, il Callare di Mont'Alto (847 m.). Alcuni sbiaditi segni rossi indicano una traccia a sx (via di salita al Sullioni) mentre noi pieghiamo a dx inizialmente seguendo una vaga traccia e due ometti. Presto la traccia sparira' ma è molto probabile che ce la siamo persa noi. L'idea era quella di seguire il sentiero (indicato sulla carta 4Land) che conduce alla cava Guidi; abbiamo continuato a scendere a vista deviando sulla sx fino alla base della fascia rocciosa ai piedi della cresta SE del Sullioni che abbiamo costeggiato fino a trovare un punto debole che consente la risalita sulla sx (una vecchia corda in loco); siamo cosi' sbucati nei pressi di una cava (cava Sullioni) poco sotto la cresta. Da qui, raggiunto liberamente il filo, abbiamo iniziato la risalita della cresta SE. Incontriamo subito un risalto ripido che aggiriamo sulla dx su terreno instabile, tra erba e roccia; proseguiamo adesso con minore difficolta' sul filo roccioso fino a raggiungere la cima. Adesso continuiamo per la bella cresta N in direzione del Passo delle Scalette che non raggiungeremo: rientrati nel bosco ed intercettata la traccia dell'ex CAI 123 notiamo una serie di ometti sulla dx, che iniziamo a seguire. Pieghiamo verso dx ed in breve raggiungiamo la cava Guidi (edificio in pietra e vecchi macchinari) da dove imbocchiamo l'omonima lizza, in questo tratto iniziale ben conservata. Piu' in basso incrociamo un'altra lizza da sx ed altri edifici di cava; proseguiamo sulla lizza principale favorendo una traccia sulla dx che consente di scendere in maniera piu' comoda. Intercettiamo infine una evidente traccia sulla sx (ometti)  che inizia a traversare, supera due canali e termina su uno stradello asfaltato che sale da Pruno (siamo gia' sul CAI 122). Lo seguiamo sulla dx e all'altezza di una casa seguiamo i segnavia bianco rossi che invitano a lasciare lo stradello svoltando a sx. Poco sotto il CAI 122 continua sulla sx mentre noi prendiamo una evidente traccia a dx diretta a Volegno e che taglia i tornanti della strada asfaltata per il paese sbucando nei pressi della chiesa, poco sopra il parcheggio dove avevamo lasciato l'auto. 

NOTE: è probabile che abbia avuto qualche problema con il gps; il dislivello effettivo dovrebbe essere minore.  

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